Il Taijiquan (o Tai Chi Chuan) è uno dei principali stili interni (Neijia), costituito da movimenti fluidi, lenti e continui, volti a sviluppare e a far circolare l’energia interna.
Esso è però un’ arte marziale, non un semplice esercizio di ginnastica.
Nonostante la dolcezza dei movimenti, il Taiji Quan è un efficace sistema di combattimento in cui non ci si allena a contrastare l’avversario, ma rispettivamente ad: 1) avanzare
(metallo, Jin), 2) indietreggiare (legno, Mu), 3) spostamento a destra (acqua, Shui), 4) spostamento a sinistra (fuoco, Huo), 5) stare nel centro (terra, Tu); 6) parare (Peng), 7) tirare (Lu), 8- premere (Chi), 9) spingere (An), 10) prendere (Tsai), 11) schivare (Lieh), 12) colpire con gomito (Chou), 13) colpire con spalla (Kao). In realtà, il Taiji Quan comprende molte altre tecniche o varianti, ad esempio tecniche di calcio, pugno o leva articolare (Chin Na), o la padronanza di alcune armi tradizionali, come il bastone, la lancia, la sciabola, la spada etc;
la stessa energia interna (Qi o Nei Chin) si può manifestare come energia di spinta (An Chin), energia di trazione verso
il basso (Lu Chin), energia di pressione (Chi Chin), energia di adesione (Chan Chin), energia dell’avversario (Chieh Chin) e così via.
Il Taiji Quan insegnato nella nostra scuola è lo stile Chen e Yang. Il Sifu de Nittis (“Chen Cheng Gi 陈诚治” il suo nome in cinese affidatogli nella genealogia Chen) è ufficialmente rappresentante di 13° generazione dello stile Chen, 21° generazione della famiglia Chen.
Non bisogna dimenticare che lo studio del Taiji Quan va inserito nel contesto filosofico taoista, difatti si ritiene sia stato proprio il monaco taoista Zhang San Feng il fondatore de “l’arte della suprema polarità”….